Honda CB 750 F – Cafè Racer
L’Honda CB 750 F “Cafe Racer” deriva da un kit che mi è stato regalato dall’amico Luca, del nostro club, dicendomi che lo aveva fatto quando aveva 15 anni, poi gli era caduto andando in mille pezzi. Me lo ha consegnato in una scatoletta dicendomi: “fanne quello che vuoi”.
Per me è stato come un invito a nozze: adoro riparare, modificare, tagliare ecc.
Poi a casa, guardandolo bene, mi sono accorto che oltre alla mancanza di pezzi c’erano pezzi rotti e colla a gogò su vari pezzi… però avevo già in mente cosa doveva uscire da quella accozzaglia informe.
Per prima cosa un bel bagno in Chante Clair per una settimana, tanto per essere sicuro di eliminare tutti i residui di verniciatura.
IL SERBATOIO
Successivamente ho iniziato con il modificare il serbatoio, scavandone i fianchi per snellirlo.
La sella originale è stata scartata ed ho provveduto a costruire il codone (foto 7-8-9): con un pezzo di legno ho creato la forma e poi con l’aiuto del vacuform in acetato ho completato la costruzione.
L’AVANTRENO
E’ stata quindi la volta dell’avantreno: mancava la piastra inferiore della forcella e l’ho costruita. I gambi della forcella erano rotti e per rifarli ho utilizzato un tubetto di ottone di adeguata misura mentre il parafango è stato modificato e snellito.
I gambi della forcella erano rotti e per rifarli ho utilizzato un tubetto di ottone di adeguata misura e il suo parafango l’ho modificato, snellito (foto 10).
MANUBRIO E STRUMENTI
Il manubrio alto è stato eliminato e l’ho rifatto in due pezzi utilizzando i comandi originali, manopole e interruttori vari.
Anche il fanale è stato scartato, e ne ho utilizzato un altro che avevo avanzato tra i “pezzi di ricambio”, ricostruendone l’attacco sotto alla piastra della forcella inferiore (quella rifatta).
Gli strumenti non erano adeguati e sono stati rifatti anche quelli, al tornio; un bel contagiri che ho poi completato scaricandomi da internet un bel quadrante a fondo bianco.
Per il tappo del serbatoio ho voluto farne uno di quelli con attacco a piastra, al tornio naturalmente.
TELAIO E SCARICHI
Il perno di sterzo del telaio era rotto e l’ho rifatto al tornio utilizzando un tondino di plastica dura. Al telaio ho tagliato il telaietto reggisella e modificato.
Avevo in mente di fare due scarichi (due in uno), che sparavano in alto lateralmente: ho rifatto i collettori con filo di rame rivestito, per avere il giusto diametro, e ho poi creato l’innesto 2 in 1; per i terminali ho utilizzato quelli originali del kit, modificati.
PEDANE E AMMORTIZZATORI
Le piastre porta pedane sono state modificate; poi, al tornio, ho creato le padane in alluminio.
Gli ammortizzatori posteriori del kit erano già belli e mi sono limitato a rifare in ottone i serbatoi del gas.
CARBURATORI
Su una moto così non potevo lasciare i carburatori con il filtro aria del kit: ci volevano quattro bei cornetti di aspirazione e li ho creati utilizzando un tondino di alluminio, con un procedimento di mia invenzione.
IL MONTAGGIO
Preparati tutti i pezzi e dopo prove su prove a secco ho iniziato il montaggio. La verniciatura doveva essere assolutamente “opaca”, evidenziando qualche particolare in arancio, tanto per staccare e rompere la monotonia. Per le decals ho scaricato da internet un logo che mi piaceva e sulle placche laterali porta-numero, aggiunte, ho messo il mio anno di nascita. Ho poi costruito il cavalletto laterale e relativa molla, mancanti.
A questo punto penso che le foto del modello finito rendano meglio di tante ulteriori parole.
Nel complesso un modello che mi ha dato molta soddisfazione.
Gianni Besenzon
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PS – la foto di testa dell’articolo è riferita al modello originale nella versione 900, mentre quello che ho elaborato è la 750.