CIAO FRANCO
“LONE PANTHER – IL N.1”
6 novembre 2023, giorno particolarmente triste per il G.M.PAT.: è mancato in modo improvviso e inaspettato Franco Callegari (Lone Panther), il fondatore della nostra associazione.
Questa pagina è dedicata a lui, al FONDATORE di questo club (nel lontano 1985), all’anima che lo ha alimentato fin dalla sua nascita e che lui non ha mai cessato di considerare come una sua creatura. Dopo la famiglia, senza ombra di dubbio, c’era il suo Club, che gli deve tutto.
Franco ha portato avanti la sua idea e voglia di modellismo in anni in cui a Padova c’era solo un embrione di questo hobby. Si è speso in ogni maniera, nel suo tempo libero, per dargli una forma, un’identità, una sede. Grazie ai suoi sforzi nacque il Gruppo Modellistico Padovano “Aquile Tonanti”, questo era il nome originario che lui scelse.Stilò il primo statuto, ideò il primo stemma (che originariamente conteneva se non sbaglio oltre una quindicina di cerchi concentrici, ognuno di un colore diverso, ogni colore con un significato simbolico preciso). L’F 15 è sempre stato il suo aereo preferito e lo volle al centro dello stemma, dove è ancora tuttora. Il suo nome da “battaglia”: Lone Panther.
IL MODELLISMO, LINFA VITALE
La sua “carica”, la sua passione per questo hobby era evidente in ogni attività che svolgeva, dalle lezioni per i neofiti e meno esperti, alle sperimentazioni di tecniche modellistiche che per l’epoca erano da veri pionieri. Molti dei “vecchi” soci ricorderanno il suo famoso “liquido bianco”, la cui formula segretissima non è stata mai svelata.
Un liquido che, come un elisir, serviva per tutto, dalla finitura lucida sui modelli, alla lucidatura delle parti trasparenti e chissà per quanti altri impieghi lui lo ha usato. Non ha mai svelato a nessuno, come dicevo, l’intruglio di cui era composto ma bastava chiederglielo e Franco te ne dava barattolini a volontà. A volte “testardo” nelle sue prese di posizione ma allo stesso tempo pronto a dare una mano per qualunque cosa gli si chiedesse.
Se cercassi una sintesi della sua passione per il modellismo potrei dire che in lui c’era l’entusiasmo di un bambino nel corpo di un uomo. Come quasi tutti i modellisti, comprava scatole di montaggio di tutti i tipi: credo che non ci sia una branca modellistica in cui lui non fosse interessato o non si fosse cimentato. Le sue capacità modellistiche gli sono valse negli anni decine e decine di premi ai vari concorsi. I suoi metodi di lavoro erano rimasti quelli “artigianali” che oggi fanno tanto “vintage” ma che erano il frutto delle sue sperimentazioni e, forse, anche l’espressione del modellismo puro delle origini.
LE DIFFICOLTA’
Poi ci sono stati momenti, troppi, in cui la salute lo ha costretto a rimanere lontano dal club e dal modellismo, senza però distaccarsene mai. Le battaglie che ha combattuto per vincere i problemi di salute sono state tante e lunghe. Lui le aveva superate tutte, con fatica, sofferenza e caparbietà: momenti di sconforto lo avevano stremato in più di una occasione. Franco però ne era sempre riemerso con grinta e non credo di esagerare se penso che il suo club, la sua passione modellistica abbiano giocato un ruolo importante nella sua capacità di ripresa.
Franco ha perso la sua ultima battaglia, non per abbandono ma solo perché il suo fisico ne aveva passate troppe, e non bastavano più la passione e l’attaccamento alla sua famiglia, alla sua nipotina per permettergli di superare anche questa.
Il G.M.PAT. oggi ricorda l’AMICO, che alcuni di noi conoscono da 40 e più anni, con il quale abbiamo percorso tanta strada insieme. Certo, con cui abbiamo anche discusso, a volte litigato, ma sempre chiudendo poi con una pacca sulle spalle, perché… “Franco era … Franco“, irripetibile e unico, un’icona per la sua semplicità e carattere.
La sua impronta è ancora quella su cui il Club, oggi Associazione, continua a camminare; e da lassù, dove speriamo potrà trovare il negozio di modellismo più grande dell’universo, continuerà ad ispirarci affinché non si perda la direzione che lui aveva tracciato quasi quarant’anni fa.
Giulio Perugia
IL RICORDO DI GIANNI BESENZON PER
FRANCO CALLEGARI – LONE PANTHERLa mia conoscenza/amicizia con Franco risale al 1973. In quell’anno, in ottobre, ero in attesa di partire per il servizio militare e stavo facendo una stagione, come barista, in un bar/ristorante/pizzeria a Sottomarina. Siccome alloggiavo là mi ero portato (naturalmente) i miei modelli, cosicché molti sapevano della mia passione, considerata invece come “stupidaggine…” per altri.
Una domenica, nel tardo pomeriggio, un cameriere venne al banco bar e mi disse: Gianni, nella saletta a fianco c’è uno che “che fa e bueade che te fe anca ti”. Sono subito andato a vedere e li ho trovato Franco che, con i suoi amici, stava sfogliando una rivista di modellismo: mi sono presentato, io avevo 19 anni e lui 22.
Iniziammo a parlare di modellismo, ma siccome io stavo lavorando non potevo fermarmi troppo a chiacchierare. Ci demmo allora appuntamento alla mitica cartoleria Venezia a Padova in via Umberto I°, da Angelo. Franco all’epoca faceva già la guardia giurata di mestiere: all’incontro al negozio sembrava un pistolero… e cominciò a dare lezione di modellismo.
Per me era tutto oro colato non avendo mai avuto la possibilità di scambiare idee e opinioni sul modellismo. Di fatto ero un autodidatta, come la maggior parte dei modellisti della mia epoca.Mi invitò poi ad andare a casa sua: abitava con la madre dietro a S. Giustina. Quando arrivai lui sembrava Tex Willer, girava sempre con la pistola al fianco col fodero. Lì mi fece vedere i suoi modelli lasciandomi letteralmente estasiato (ai miei occhi era un “guru”); cominciò a parlare di colori (“el coeore giusto”), di tecniche, di modifiche… un grande.
L’amicizia con Franco è sempre stata molto forte e sarà sempre indimenticabile come indimenticabili sono state le giornate a casa sua, in via Tivaroni, a parlare di modellismo. Ci sarebbe da scrivere un libro sulle cose fatte con Franco, lui era vulcanico, esplosivo, una miniera di idee… ci mancherai, mi mancherai… ”diavoeo porco”!
Gianni
IL RICORDO DI STEFANO COZZA PER
FRANCO CALLEGARI – LONE PANTHERNon avrei mai pensato di salutarti così Franco…
è grazie a te che sono uscito dalla mia “solitudine” modellistica conoscendo altri con la mia stessa passione.
Innumerevoli gli aneddoti che ti hanno visto protagonista, elencarli sarebbe impossibile
Ti ho conosciuto alla fine degli anni ’80 e le mitiche serate in via Tivaroni mi lasciavano senza parole per la tua vulcanica passione e bravura… la prima Iwata nel 1990 me l’hai procurata tu… ce l’ho ancora e non la userò più… resterà un tuo ricordoOra, mi raccomando, con Nando, Carlo, Giulio, Francesco e Davide puoi già pensare ad un club “ultraterreno” che spero vegli su di noi…
Grazie di tutto “Lone Panther” anche se qualche volta in disaccordo ti ho sempre voluto bene… e sappi che un pezzo di te mi accompagnerà sempre.
Buon viaggio …cieli blu
Stefano
IL RICORDO DI LUCIO ZINATO PER
FRANCO CALLEGARI – LONE PANTHERSono stato poco tempo fa a casa sua per consegnare carta da pacchi e nastro da imballo per le sue spedizioni eBay, l’appartamento oramai un negozio h24; mi raccontava delle sue magagne fisiche tra il sorridente e la sfortuna che pareva accanirsi senza sosta, ogni volta mi chiedeva dei miei viaggi in Giappone perché voleva andarci prima o poi….
Così si finiva a parlare delle torrette della Yamato che facevano bella mostra nella sua vetrina, orgoglioso e gentile come la prima volta che mi ero iscritto al club nell 87 e dalla ventiquattrore tiro’ fuori le tessere e una serie di dispense fotocopiate dove alla pagina 3 si parlava del Phantom tra schizzi di matita e consigli modellistici.
Con lui se ne va per sempre il segreto del lucido per fare risaltare i tettucci, l’amalgama perfetta richiedeva tempo ma una boccetta non la negava mai a nessuno…
Non mi sembra ancora vero, lassù si troverà assieme a Nando, magari racconterà a qualcuno la barzelletta degli “spaghetti spazzatura “, ma soprattutto Franco, insegna agli angeli a usare la trielina e a fare modellismo….
Lucio
IL RICORDO DI ALAIN SACCOCCIO (FR) PER
FRANCO CALLEGARI – LONE PANTHERHo appreso, andando sul forum, che Franco se n’era andato. Lui e Nando sono i primi del club con cui ho parlato. Sono passati più di trent’anni e conserverò fino alla fine il suo ricordo e alcune delle sue battute.
Immagino che lui e Nando stiano discutendo, in veneto, dei colori esatti o di altri dettagli. Ho un pensiero per Christian, suo figlio.
Ciao Franco.
Così va la vita e il tempo che passa troppo velocemente ci toglie i nostri cari.
Alain