Un affezionato amico, Gaetano Bertocco, veterano della II G.M., ci ha recentemente lasciato. I “ragazzi del Gruppo”, come lui ci chiamava bonariamente, vogliono ricordarlo nel modo più semplice e spontaneo con la loro testimonianza, che Stefano ha tracciato per noi.
Gaetano durante la guerra è stato un aviatore. Era il motorista, una figura fondamentale nell’equipaggio del velivolo. E il trimotore Savoia Marchetti S79 era il suo leggendario aeroplano. Il nostro desiderio di approfondimento, di conoscere la storia degli aeroplani e prima ancora degli uomini che ne condividevano le avventure e i destini, ci ha inevitabilmente portati a Gaetano.
E’ stato così che diversi anni fa è cominciata l’amicizia con la nostra associazione, il Gruppo Modellistico Padovano. E noi per lui eravamo “I ragazzi del Gruppo”, verso i quali nutriva un rispetto ed un affetto grande. Da quattro chiacchiere tra di noi presto siamo passati a convegni e incontri pubblici, in occasione delle nostre Mostre-Concorso, organizzate in collaborazione con il Comune di Padova.
E lui per noi era un’enciclopedia, un libro aperto sulle vicende drammatiche degli anni del Secondo Conflitto Mondiale. Era una persona preziosa, perché era uno di quei saggi che la Storia la raccontava, a differenza di molti che si chiusero in un comprensibile dolore. Era un ragazzo di 94 anni che ci emozionava ogni volta che ci raccontava le sue mirabolanti avventure nei cieli di guerra.
Ricordava date, luoghi, avvenimenti, che puntualmente collimavano e arricchivano quanto sui libri di Storia ci è stato tramandato. Tecnico, sveglio, intelligente, acuto osservatore e dotato di una memoria straordinaria. Appena due anni fa ricordava: ” Dal finestrino del S79 vedevo avvicinarsi la costa africana. Mi colpì tantissimo il rosso della terra, e la stratificazione della costa, con dei colori incredibili. Fu la mia prima immagine della terra d’Africa che stavamo appena sorvolando.
Pochi anni fa lo invitammo, assieme ad altri amici, piloti, specialisti e reduci come lui, a salire a bordo del S79 del Museo Caproni a Trento. Fu una bellissima giornata, con il nostro Club al gran completo e tutta la famiglia, la signora Gabriella, Sabrina, Giorgio e Antonio. lì capimmo quanto Gaetano sia stato e sarà la figura centrale di questa bella famiglia. Era dai tempi della guerra che non rivedeva il suo aeroplano. Nella postazione del motorista, la sua postazione, mancavano vari strumenti, ma si sedette e rifece a memoria davanti a me, con gesti sicuri e mai dimenticati, tutta la procedura di avviamento dei tre Alfa Romeo.
Mi sembrava di sentire il rombo del nove cilindri del suo Alfa 126, tanto era credibile il suo incedere.E oggi Gaetano, devi accendere quegli Alfa 126 un ‘ultima volta, per un volo verso il Paradiso stavolta. Iniettore, controlla il passo delle eliche, rubinetti dei serbatoi, contatto, più 100 e manette!!
Vai Gaetano, noi ci stringiamo attorno alla tua famiglia, qui a vederti decollare verso l’infinito!
Con affetto dai “Ragazzi del Gruppo”.